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PROGETTAZIONE ACUSTICA

NORMATIVE E CRITICITÀ DELLA PROGETTAZIONE ACUSTICA

Le prestazioni acustiche dipendono da una buona progettazione acustica degli edifici, dalla scelta dei materiali e, soprattutto, dalla loro corretta posa in opera. Il progettista ha a disposizione una serie di normative che permettono di prevedere i risultati della scelta di un materiale o di un componente (ad esempio un serramento) rispetto a un altro grazie al calcolo, e una serie di dati dichiarati dal produttore a seguito di prove eseguite in laboratorio.

Inoltre, mediante misurazioni in opera è possibile stabilire se i dati effettivi misurati rispecchiano quelli previsti in fase di progettazione. Le responsabilità del risultato, ovvero di realizzare un edificio con prestazioni acustiche adeguate, sono quindi responsabilità del progettista, del produttore dei materiali e dell’impresa che realizza i lavori.

L’esigenza di evidenziare i singoli parametri acustici ha portato alla definizione della classificazione acustica delle unità immobiliari come descritto dalle norme UNI 11367 e UNI 11444.

NORME PER LA VERIFICA DELLE PRESTAZIONI ACUSTICHE IN LABORATORIO E IN OPERA

Una prima distinzione fra i metodi per la verifica sperimentale dei parametri acustici in edilizia è tra prove in laboratorio e prove in opera, ovvero eseguite nell’edificio ultimato.

Le norme della serie ISO 10140 descrivono i metodi di prova in laboratorio per la misura isolamento acustico per via aerea e di livello di pressione sonora al calpestio.

Le norme della serie ISO 16283 descrivono i metodi per valutare le proprietà di isolamento acustico per via aerea, isolamento acustico di facciata, livello di pressione sonora al calpestio attraverso misure in opera.

La norma EN 29052-1 permette di misurare la rigidità dinamica per unità di superficie di un materiale resiliente, valore utile per stimare le prestazioni di attenuazione di pressione sonora al calpestio.

La norma ISO 354 permette di valutare sperimentalmente le prestazioni di fonoassorbimento dei materiali.

 

NORME PER IL CALCOLO DI PROGETTAZIONE ACUSTICA DEGLI EDIFICI

Per la progettazione acustica relativa ai requisiti acustici passivi degli edifici ci si può avvalere delle norme della serie ISO 12354.

La UNI EN ISO 12354-1 riguarda la previsione del potere fonoisolante apparente di una partizione, R’, (parete o solaio) a partire dal potere fonoisolante, R, (valore di laboratorio o teorico) delle partizioni circostanti.

Vengono individuati un percorso diretto e tre tipologie di percorso laterale delle onde sonore attraverso i giunti tra elementi:

  • D-d: percorso diretto attraverso la partizione di separazione
  • F-f: percorso dalla partizione laterale verso la partizione laterale adiacente
  • F-d: percorso dalla partizione laterale verso la partizione divisoria
  • d-F: percorso dalla partizione divisoria verso la partizione laterale.

Tra due ambienti, considerando quattro giunti, vi sono quindi dodici percorsi laterali e uno diretto. Le trasmissioni laterali sono una delle cause di un calo delle prestazioni tra valori misurati in laboratorio e valori misurati in opera, a questo calo si vanno ad aggiungere poi gli eventuali errori di posa in opera, l’istallazione impiantistica, ecc.

La UNI EN ISO 12354-2 riguarda la previsione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato in opera di solai, L’n, a partire dal livello di pressione sonora di calpestio normalizzato e dal potere fonoisolante, R, ottenuto in laboratorio o attraverso valutazioni teoriche delle partizioni circostanti. Anche in questo caso si individuano delle trasmissioni laterali attraverso i giunti tra elementi.

Tra due ambienti sovrapposti vi sono quattro percorsi laterali e uno diretto, tra ambienti affiancati vi sono due percorsi laterali. Quindi non deve essere trascurato il rumore di calpestio tra ambienti affiancati.

La UNI EN ISO 12354-3 riguarda la previsione dell’isolamento di facciata, D2m,nT, a partire dalla conoscenza del potere fonoisolante (pareti e serramenti), R, e dall’isolamento di piccoli elementi (cassonetti per avvolgibili, fori di ventilazione), Dn,e, ottenuto in laboratorio. Si tiene poi conto della forma della facciata con il termine ΔLfs, delle dimensioni dell’ambiente ricevente e delle trasmissioni laterali.

 

PROGETTO ACUSTICO IN EDILIZIA: RESPONSABILITÀ DEL RISULTATO

Le proprietà acustiche di un edificio si verificano in opera e coinvolgono tutti gli attori coinvolti.

Progetto acustico in edilizia

NORME PER LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA VALIDE IN ITALIA

Queste due normative italiane riguardano la classificazione acustica delle unità immobiliari con caratteristiche seriali e non seriali. Al momento non esiste una specifica normativa tecnica europea o internazionale.

NORMA UNI 11367:2010
CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI

La classificazione acustica delle unità immobiliari, basata su misure effettuate al termine dell’opera, è nata per consentire di informare i futuri utenti sulle caratteristiche acustiche della stessa.

In fase progettuale risulta di particolare importanza realizzare uno studio previsionale dei requisiti acustici passivi che riesca a stimare al meglio le prestazioni da riscontrare a fine lavori. A tal proposito possono essere utilizzate le indicazioni delle norme della serie UNI EN 12354 e del rapporto tecnico UNI/TR 11175.

La norma UNI 11367 stabilisce una classificazione acustica in riferimento ad ognuno dei requisiti e per l’intera unità immobiliare.

La classificazione acustica non è prevista per le unità immobiliari con destinazione agricola, artigianale e industriale.

Ambiente abitativo: porzione di unità immobiliare completamente delimitata destinata al soggiorno e alla permanenza di persone per lo svolgimento di attività previste dalla destinazione d’uso.

Ambiente accessorio o di servizio: porzione di unità immobiliare con funzione diversa da quella abitativa, non destinato allo svolgimento di attività previste dalla destinazione d’uso. Sono ambienti accessori gli spazi destinati al collegamento degli ambienti abitativi e alla distribuzione orizzontale e verticale all’interno del sistema edilizio e gli spazi destinati a deposito, immagazzinamento e rimessaggio. Sono ad esempio ambienti di servizio i vani ascensore, i vani scala, i servizi igienici, i locali tecnici degli edifici, i ripostigli anche interni all’unità abitativa, ecc.

Ambiente verificabile acusticamente: ambiente abitativo di dimensioni sufficienti a consentire l’allestimento di misurazioni in conformità alle norme tecniche di misura.

Le norme della serie ISO 16283 prevedono volumi degli ambienti da 10 m3 a 250 m3.

Elemento tecnico: le partizioni interne verticali, le partizioni interne orizzontali, le facciate che delimitano e conformano gli ambienti interni all’edificio, gli elementi di impianto a funzionamento continuo o discontinuo che servono gli ambienti interni.

Facciata: chiusura di un ambiente che delimita lo spazio interno da quello esterno; può essere orizzontale, verticale o inclinata e generalmente è caratterizzata dalla presenza di elementi opachi e trasparenti, con o senza elementi per impianti e sistemi di oscuramento, ventilazione, sicurezza, controllo o altre attrezzature esterne.

Impianto a funzionamento continuo: impianto fisso il cui livello sonoro emesso nel tempo sia essenzialmente costante; rientrano in questa tipologia gli impianti di riscaldamento, climatizzazione, ricambio d’aria, estrazione forzata.

Impianto a funzionamento discontinuo: impianto fisso il cui livello sonoro emesso non sia costante nel tempo e caratterizzato da brevi periodi di funzionamento rispetto al tempo di inattività durante l’arco di una giornata; rientrano in questa tipologia gli impianti sanitari, di scarico, gli ascensori, i montacarichi e le chiusure automatiche.

Intervento edilizio: ogni lavorazione o opera che modifichi in tutto o in parte un edificio esistente o che porti alla realizzazione di una nuova costruzione.

Livello di rumore corretto degli impianti a funzionamento continuo Lic: livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A, corretto per il tempo di riverberazione e per il rumore residuo.

Livello di rumore corretto degli impianti a funzionamento discontinuo, Lid: massimo valore del livello di pressione sonora ponderato A, acquisito con costante di tempo “slow”, corretto per il tempo di riverberazione.

Valore utile: risultato di una misurazione corretto con l’incertezza di misura; tale valore differisce dal “valore misurato”.


Verifica acustica: verifica strumentale delle prestazioni acustiche degli elementi tecnici di un edificio, da eseguire in opera, nel rispetto delle vigenti normative tecniche, negli ambienti verificabili acusticamente delle varie unità immobiliari dell’edificio stesso.
 

PROCEDURE DI VERIFICA DELLE PRESTAZIONI ACUSTICHE DI UNITÀ IMMOBILIARI AI FINI DELLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

La verifica acustica può richiedere una procedura di selezione delle strutture e degli impianti da valutare. La verifica ai fini della classificazione acustica a seguito di un intervento edilizio deve essere eseguita in condizioni di finitura degli ambienti e degli elementi tecnici idonei alla verifica stessa.

Nel caso in cui non sia possibile, per un determinato elemento tecnico, procedere alle misurazioni previste dalla norma l’elemento tecnico risulta non verificabile.


CLASSIFICAZIONE ACUSTICA PER REQUISITO E PER UNITÀ IMMOBILIARE

La determinazione del valore di un requisito si ottiene attraverso misurazioni per ognuno degli elementi tecnici misurabili. Al fine di classificare per requisito una singola unità immobiliare, si procede nel modo seguente:

a) si identificano tutti gli elementi tecnici verificabili dell’unità immobiliare

b) per ogni componente individuato si determina il valore utile, vale a dire il valore dei pertinenti requisiti corretto con l’incertezza di misura

c) si stabilisce, per ogni requisito dell’unità immobiliare, la corrispondenza tra classe di prestazione acustica e coefficiente di peso Z secondo la tabella:

Progettazione acustica edifici: corrispondenza tra classe di prestazione acustica e coefficiente di peso Z

In Italia la rumorosità degli impianti tecnologici è regolamentata dal decreto D.P.C.M. del 5/12/97, il quale però non fornisce una chiara spiegazione su come effettuare le misure e presenta delle lacune nella metodologia di indagine.

Mediante la norma UNI 11367 vengono invece definiti i limiti del livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo (come gli impianti di ventilazione, climatizzazione, riscaldamento) e a funzionamento discontinuo (caratterizzati da brevi periodo di funzionamento, come ascensori, impianti scarichi). Il livello di rumore degli impianti continui, a parità di classe acustica, è inferiore a quello proveniente dagli impianti discontinui e varia tra 25 dB(A) e 37 dB(A).

Per la misura in opera del rumore esistono delle norme comuni in Europa (EN ISO 16032 e EN ISO 10052), ma anche dei metodi sviluppati da ogni paese membro (come quello indicato dalla UNI 11367, appendice D).

Per quanto riguarda i parametri limite per le prestazioni acustiche negli edifici, non c’è assolutamente un quadro comune in Europa. Generalmente i massimi livelli di pressione sonora degli impianti variano tra 25 dB(A) e 35 dB(A), anche se in alcuni ambienti come le cucine sono ammessi valori superiori.

Riferimenti

EN ISO 16032:2004
Acoustics - Measurement of sound pressure level from service equipment in buildings - Engineering method

EN ISO 10052:2004

Acoustics - Field measurements of airborne and impact sound insulation and of service equipment sound - Survey method


NORMA UNI 11444:2012
CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI

Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali

In caso di edifici con elementi tecnici che si ripetono secondo schemi che dipendono da caratteristiche distributive, organizzative e funzionali degli ambienti delle unità immobiliari (tipologia “seriale”), la UNI 11367 nell’appendice G prevede la possibilità di adottare criteri di campionamento per ciascun requisito acustico, al fine di ridurre il numero di prove. Tale campionamento si basa sull’individuazione di insiemi omogenei di elementi da cui ricavare le prestazioni acustiche rappresentative dell’intero gruppo ed estendibili a tutti gli elementi tecnici con le stesse caratteristiche, adottando un’apposita incertezza di campionamento.

In caso di sistemi edilizi non seriali, la UNI 11367 prevede, in linea generale, la determinazione del valore di un dato requisito attraverso misurazioni per ognuno degli elementi tecnici misurabili. Ciò comporta, nella maggior parte delle situazioni, un numero molto elevato di prove da effettuare in opera.

La UNI 11444 fornisce linee guida per la selezione di quelle unità immobiliari aventi caratteristiche non seriali che risultano più critiche sotto il profilo delle prestazioni acustiche. Per tali unità immobiliari possono essere effettuate le misurazioni dei parametri acustici, al fine di determinarne la classificazione acustica, sulla base della procedura descritta dalla UNI 11367.

In generale, si seleziona un numero di unità immobiliari non minore del 10% (approssimato all’intero per eccesso) del totale di unità immobiliari facenti parte del sistema edilizio e comunque non minore di due (per sistemi edilizi fino a quattro unità immobiliari) e non minore di tre (per sistemi edilizi fino a trenta unità immobiliari).

Per la selezione delle unità immobiliari maggiormente critiche, devono essere prese in considerazione tutte le criticità degli elementi edilizi e degli impianti all’interno del sistema edilizio. Se alcune criticità si ripetono in diverse unità immobiliari, devono essere classificate quelle con il maggior numero di criticità.

Nel caso in cui alcune unità immobiliari siano realizzate con tipologie costruttive differenti (per esempio pareti interne in lastre in gesso rivestito anziché in muratura, oppure solai di tipo predalles anziché di tipo laterocemento), tali unità devono essere oggetto di ulteriori specifiche misurazioni.

Al termine delle misurazioni, il tecnico rilevatore dichiara la classificazione acustica delle sole unità immobiliari oggetto di misurazione sulla base della metodologia descritta dalla UNI 11367.

 

CRITICITÀ DEL PROGETTO ACUSTICO IN EDILIZIA

Criticità per l’isolamento acustico di partizioni interne verticali e orizzontali (senza ordine di importanza)

1) Trasmissione laterale strutturale: pareti delimitate da strutture laterali (pareti e solai, massetti) continue senza interruzioni (travi, pilastri, giunti elastici, ecc.); criticità maggiore per le situazioni in cui l’orditura dell’eventuale foratura della struttura laterale sia perpendicolare alla parete; pareti poste in ambienti sottotetto abitabili.

2) Presenza di percorsi di trasmissione laterale aerea: pareti tra ambienti abitabili di due unità immobiliari, confinanti lateralmente con ambienti accessori di uso collettivo, quali vani scala/ascensore e comunicanti con questi attraverso porte.

3) Particolare integrazione con impiantistica: ambienti messi in comunicazione da impianti tecnologici (quali cappe di aspirazione adiacenti, scatole di impianti elettrici contrapposte e collegate, canalizzazioni, condotti, ecc.), le pareti parzialmente o completamente attraversate da elementi di impianto.

4) Canalizzazioni: presenza di canalizzazioni impiantistiche che pongono in collegamento ambiente emittente e ambiente ricevente (per esempio, sistemi di ventilazione meccanica con canali comuni ai due ambienti o cappe di ventilazione delle cucine).

5) Cavedi: presenza di cavedi impiantistici che mettono in comunicazione due ambienti.

 

Criticità per il livello di rumore da calpestio

1) Finitura superficiale:

  • materiali più rigidi (ceramica, pietra e altri) determinano generalmente prestazioni peggiori rispetto a finiture più resilienti (legno e altri)
  • battiscopa più rigidi (ceramica, pietra e altri) determinano in genere prestazioni peggiori rispetto a battiscopa più resilienti (legno e altri).

2) Tipologia distributiva dell’ambiente: presenza di porta di ingresso o portafinestra nell’ambiente sorgente, ambiente sorgente irregolare (presenza di nicchie, angoli, ecc.) per difficoltà di realizzazione del massetto galleggiante.

3) Entità delle trasmissioni laterali:

-  presenza di cavedi passanti

-  adiacenza con vani scale e vani ascensore

-  presenza di canalizzazioni impiantistiche che pongono in comunicazione ambiente emittente e ambiente ricevente.

 

Criticità per l’isolamento acustico di facciata (dal più critico al meno critico)

1) Tipologia di serramento, sistema oscurante esiste ma di ventilazione:

  • sistemi oscuranti con avvolgibile con cassonetto ispezionabile dall’interno e/o con presenza di dispositivi per il passaggio dell’aria integrati nel serramento o nella muratura
  • maggiore numero di ante; minor numero di guarnizioni
  • stratigrafia delle vetrate dei serramenti.

2) Rapporto Sserr /Sopaca: maggiore rapporto tra la superficie del serramento (Sserr) e la superficie della parte opaca (Sopaca).

3) Fattore di forma dell’ambiente (Sfacc /Vamb): maggiore rapporto tra la superficie della facciata (S) e il volume dell’ambiente (Vamb).

4) Fattore di forma della facciata (ΔLfs): facciate che presentino superfici riflettenti sopra o lateralmente al serramento e, tra queste, quelle prive di davanzale o con davanzale aperto.

Criticità per il rumore degli impianti a funzionamento discontinuo

1) Presenza di attraversamenti impiantistici (cavedi) in adiacenza a locali abitabili e acusticamente misurabili.

2) Presenza di ambienti adiacenti a servizi igienici con WC e cassetta collegati alla parete divisoria.

3) Presenza di ambienti adiacenti con impianti meccanici o aperture motorizzate.

Criticità per il rumore degli impianti a funzionamento continuo

1) Presenza, in ambienti adiacenti, di componenti e terminali di sistemi di condizionamento o ventilazione a servizio di altre unità immobiliari o dell’intero sistema edilizio non adeguatamente isolati.

2) Presenza, in ambienti accessori o di servizio adiacenti, di impianti o componenti di impianti a funzionamento continuo (pompe, ventilatori ecc.) a servizio di altre unità immobiliari o dell’intero sistema edilizio.

NOTA

Gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, radianti e non, nel momento della messa a regime in caldo o in freddo possono generare lievi rumorosità della durata di qualche secondo (tichettii) dovute alla dilatazione dei materiali. Possono essere percepibili o meno in funzione del loro posizionamento nella struttura e del rumore di fondo.