11.03.2020 Sistemi radianti idronici ed elettrici: quali differenze?
Possiamo classificare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti in due tipologie: elettrici e idronici, ovvero sistemi nei quali il fluido termovettore è l’acqua.
I sistemi radianti idronici
I sistemi radianti idronici sono composti da serpentine in materiale plastico annegate nelle strutture (pavimenti, pareti, soffitti) normalmente isolate dai locali attigui. In questi sistemi circola acqua a temperatura relativamente bassa in riscaldamento e alta in raffrescamento.
Per quanto riguarda il loro utilizzo, sono adatti sia per le nuove costruzioni che per le riqualificazioni e per molte tipologie di edifici: abitazioni, uffici, strutture sportive, edifici per il culto, edifici industriali.
Il radiante idronico è inoltre compatibile con tutte le fonti rinnovabili di energia.
I sistemi radianti elettrici
I sistemi elettrici sono costituiti da cavi o pellicole termiche posati nel pavimento e coperti da un rivestimento. La stratigrafia del sistema è composta da: rivestimento superficiale, strato autolivellante o adesivo, resistenze elettriche e strato isolante (opzionale). Per quanto riguarda le applicazioni, i sistemi elettrici sono adatti come riscaldamento supplementare, per edifici usati saltuariamente (case di vacanza) e per piccole ristrutturazioni anche di singoli ambienti, come ad esempio il bagno.
Consumi a confronto: analisi di un edificio residenziale
Nell’esempio mostriamo un edificio residenziale che presenta un fabbisogno di 40 kWh/(m2·a) e che rispetta le attuali normative in tema di contenimento dei consumi energetici.
Sono state confrontate le seguenti combinazioni:
· sistema radiante idronico con caldaia a condensazione
· sistema radiante idronico con pompa di calore (PDC) ad aria e geotermica
· un sistema di riscaldamento elettrico.
Per la PDC ad aria è stato utilizzato un COP di 2.8, mentre per la PDC geotermica il COP è stato preso pari a 4.
L’analisi ha evidenziato che per i sistemi idronici risulta ottimale l’accoppiamento con sistemi di generazione a elevata efficienza e con fonti rinnovabili, quali ad esempio le pompe di calore (aria-aria, aria-acqua e acqua-terreno), le caldaie a condensazione e le caldaie ad alta efficienza, il teleriscaldamento e il recupero di cascami di calore industriali. Messe a confronto con il consumo del sistema elettrico, queste soluzioni di integrazione presentano consumi inferiori dal 50 al 70%.
Per i sistemi radianti idronici, il costo dell’energia varia in funzione del sistema di produzione.
Per i sistemi radianti elettrici, il costo dell’energia elettrica in Italia è maggiore rispetto ad altri paesi europei. Inoltre, per potenze superiori a quelle normalmente installate negli edifici residenziali il costo dell’elettricità aumenta notevolmente.
Importante!
Il decreto RES (Decreto Legislativo 28/11) scoraggia l’integrazione tra il radiante elettrico e le fonti rinnovabili e indica che qualora si colleghi direttamente al solare fotovoltaico quella parte non venga considerata come energia rinnovabile.
Conclusioni
I sistemi radianti idronici presentano consumi e costi ridotti anche grazie all’abbinamento con sistemi di generazione efficienti. In più, offrono il doppio vantaggio dell’utilizzo in riscaldamento e raffrescamento.
Approfondimento Tecnico a cura dell’Ing. Clara Peretti, Q-RAD Consorzio Italiano Produttori di Sistemi Radianti di Qualità.
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