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05.07.2018 I parametri del comfort globale. Come capire se un ambiente è confortevole?

I parametri del comfort globale sistemi radianti

 

Il comfort termico è oggettivo o soggettivo? E come fare per capire se un ambiente è confortevole o meno sotto questo punto di vista?

 

La sensazione del comfort è fortemente condizionata dal sistema di termoregolazione del corpo umano, ovvero dall’insieme dei meccanismi di scambio termico che permettono di mantenere una tempera­tura costante di 37°C. Tali meccanismi possono essere: la respirazione, la sudorazione, lo scambio di calore tra l’individuo e l’am­biente. Ecco allora che una persona sottoposta a un’attività fisica media, come lo stare in piedi, potrebbe sentire più caldo rispetto a una persona seduta per ore davanti al computer.

Dunque, la sensazione del comfort è soggettiva ed è legata sia a una condizione globale costituita dalla temperatura dell’aria e delle pareti, sia alla presenza di un lieve movimento dell’aria, sia a un’eccessiva differenza della tempera­tura dell’aria tra testa e caviglie, ovvero è legata a tutto ciò che può essere inteso come “disagio locale”.

Questo significa che non basta misurare temperatura e umidità per stabilire che un ambiente è confortevole per tutti i suoi abitanti, perché due individui all’interno dello stesso ambiente possono percepire sensazioni diverse e opposte. Allo stesso tempo, è possibile che persone vestite allo stesso modo o della stessa età esprimano una valutazione uniforme.


Per valutare il comfort si può allora ricorrere a un vero e proprio voto sulla sensazione termica, espresso da un numero consistente di persone.

In particolare la sensazione termica è espressa su una scala a 7 punti, dove con 0 si esprime la neutralità termica, con +3 si indica una sensazione di grande caldo e con –3 una sensazione di molto freddo. I voti individuali saranno dispersi a un valore medio: il cosiddetto indice PMV (Voto Medio Previsto), che esprime il bilancio termico tra il corpo umano e l’ambiente che lo circonda.

PPD - Percentuale Prevista di Insoddisfatti -  il numero di persone termicamente insoddisfatte

Un altro valore di cui tenere conto è il PPD (Percentuale Prevista di Insoddisfatti), che esprime il numero di persone termicamente insoddisfatte. Tale valore non potrà mai essere pari a zero perché è dimostrato che anche nelle migliori situazioni di neutralità termica esiste sempre almeno il 5% di soggetti insoddisfatti.

In conclusione, per passare da una percezione soggettiva a uno standard condiviso è necessario affidarsi ai calcoli degli esperti e tenerne conto in fase di progettazione.

Approfondisci:

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