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27.06.2023 Ventilazione meccanica controllata: la qualità dell’aria indoor come fattore di benessere.

Scopri come la ventilazione meccanica controllata (VMC) migliora il benessere nelle abitazioni e nei luoghi pubblici. Ottimizza il ricambio dell’aria, filtra pollini e inquinanti, garantisce ambienti più salubri grazie alla sanificazione da virus e batteri.


 

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COS’È LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA?

La ventilazione meccanica controllata (o VMC) è un ricambio controllato dell’aria che serve per eliminare alcuni inquinanti e migliorare la qualità dell’aria degli ambienti occupati. Trova infatti applicazione nel settore residenziale, quindi nelle abitazioni, ma anche nel settore terziario, come negli uffici, nelle scuole e negli ospedali.

Con la ventilazione meccanica il ricambio dell’aria è basato sul funzionamento di ventilatori e si distingue quindi dall’aerazione, ovvero l’apertura manuale di porte e finestre, e dal trattamento aria che invece ha come obiettivo la variazione di alcuni parametri dell’aria come temperatura o umidità tramite processi attivi.

 


Qualità dell’aria indoor: quali effetti sulla salute.

La qualità dell’aria indoor è uno dei primi fattori che si percepiscono entrando in un ambiente. Nonostante tanti inquinanti siano inodori, gli effetti di un’aerazione insufficiente vengono immediatamente intercettati “a naso” dalle persone e possono trasmettere una diffusa sensazione di discomfort e sintomi quali stanchezza, mal di testa o ridotta lucidità.

Ma dobbiamo preoccuparcene davvero? Sì, se partiamo dai dati. Uno studio della Lawrence Berkeley National Lab ha infatti dimostrato che una persona trascorre mediamente l'87% del suo tempo all'interno degli edifici e circa il 69% in casa.

Secondo la European Respiratory Society (ERS), i principali inquinanti negli edifici sono: monossido di carbonio, biossido di carbonio comunemente detto anidride carbonica, biossido di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, particolato, composti organici volatili (VOC), allergeni, formaldeide, radon, contaminanti biologici e ozono. Da dove arrivano questi inquinanti? È possibile fare una distinzione fra:
 

  • fonti interne come materiali da costruzione, prodotti per la pulizia, impianti di riscaldamento e di cottura, fumo di tabacco, persone, toner di stampanti, ecc.
  • fonti esterne legate ai processi di combustione di impianti industriali, al riscaldamento domestico, alle emissioni dei veicoli, ecc.

Se ti stai chiedendo in che modo incidono sulla salute umana, ecco qualche numero:

  • l’inquinamento indoor è responsabile del 2.7% del carico globale di malattia nel mondo
  • i bambini sono i gruppi più colpiti dalle conseguenze dell’inquinamento dell’aria indoor, specialmente in ambito domestico: in Europa, l’inquinamento indoor è responsabile del 4.6% delle morti per tutte le cause nei bambini da 0 a 4 anni, per infezioni respiratorie acute
  • tra le patologie correlate agli edifici, le malattie allergiche respiratorie hanno un grande rilievo per il loro impatto sulla salute e la loro incidenza sta aumentando: l’asma colpisce la popolazione adulta europea nella misura del 3-8%, mentre la prevalenza nella popolazione pediatrica è ancora maggiore (Fonte: Ministero della Salute).

La stretta relazione che corre fra la qualità dell’aria che respiriamo e la nostra salute non va dunque sottovalutata.

 


Quali caratteristiche rendono la VMC un ottimo prodotto?

Le unità di ventilazione meccanica non sono tutte uguali ma si distinguono per alcune caratteristiche, fra cui modalità di installazione, geometria e prestazioni, tutte solitamente riportate nella scheda tecnica del prodotto. Vediamo in sintesi quali sono le principali caratteristiche a cui porre attenzione quando si sta valutando l’acquisto di una VMC:
 

  • Portata di aria di ricambio: in funzione della grandezza e della destinazione d’uso degli ambienti il progettista indicherà la taglia di macchina più idonea per il ricambio dell’aria e il lavaggio degli ambienti.
  • Efficienza del recuperatore di calore: questo componente permette di utilizzare il calore dell’aria esausta per riscaldare l’aria esterna prima del suo ingresso nelle zone trattate, minimizzando le perdite termiche per ventilazione.
  • Classe energetica: indice del consumo energetico specifico dell’unità, meglio scegliere unità con classe elevata come A o B.
  • Classe di filtrazione: indice del grado di filtrazione dell’aria che transita nella VMC, espressa in classi e sigle normate nella UNI EN ISO 16890-1.
  • Regolazione: la gestione della portata di aria o delle velocità dei ventilatori consente di personalizzare l’uso dell’impianto in base alle proprie esigenze e abitudini.
  • Accessibilità: la buona progettazione dell’unità si traduce in accesso facilitato alle zone “sensibili” della macchina come i filtri, così da eseguire le operazioni di manutenzione in tutta comodità e sicurezza.
  • Funzionalità bonus: alcune unità offrono funzionalità aggiuntive al solo ricambio dell’aria, come ad esempio la deumidificazione o la sanificazione.
  • Sappi infatti che esistono delle macchine VMC particolari: le Deuclima-VMC. La loro particolarità consiste nel fatto che possono effettuare sia la ventilazione meccanica controllata sia il processo di deumidificazione, funzionalità indispensabile in presenza di un impianto radiante utilizzato in raffrescamento

 


Come funziona la VMC per il ricambio dell’aria? È meglio l’aerazione o la VMC?

Le macchine VMC aiutano a eliminare l'aria stagnante e inquinata all'interno di un edificio sostituendola con aria fresca proveniente dall'esterno. Il “motore” del movimento dell’aria (o differenza di pressione in gergo tecnico) è creata da ventilatori, il che rende il processo flessibile e regolabile sulle esigenze dell’utente. Se credi infatti che per ottenere una buona qualità dell’aria in casa durante la giornata basti spalancare le finestre qualche decina di minuti al giorno, sappi che non sempre è così. Questo perché la quantità di aria che entra dalle finestre con la semplice aerazione può non bastare: la sua penetrazione negli spazi è difficilmente controllabile e dipende da condizioni locali variabili come, ad esempio: la velocità e la direzione del vento e la differenza di temperatura fra interno ed esterno.

Inoltre, un flusso di aria incontrollato proveniente direttamente dall’esterno può gravare sull’equilibrio termico degli ambienti occupati, causando sia correnti di aria non desiderate che un significativo spreco energetico per mantenere le condizioni di temperatura e umidità desiderate. Infine, se si vive in zone a elevata densità di insediamento umano e industriale, è facilmente intuibile come l’apertura manuale delle finestre possa essere sconsigliata a causa dell’inquinamento dell’aria, dell’elevata concentrazione di pollini o anche dell’inquinamento acustico. Al contrario, poter gestire i ventilatori di una macchina VMC trasforma il ricambio dell’aria in un processo controllato. Dopodiché entrano in gioco le funzioni di sanificazione e filtrazione, ugualmente importanti perché riducono la concentrazione di sostanze nocive e rimuovono i contaminanti, migliorando la salute e il benessere degli occupanti. Vediamole meglio.

 


Come funziona la VMC per la sanificazione dell’aria?

Lo scopo della sanificazione dell’aria è quello di inibire la proliferazione di agenti patogeni quali muffe, batteri, germi e virus. Un modo sicuro per sanificare l’aria consiste nel ricorrere ad apposite lampade a raggi UV alloggiate all’interno delle macchine VMC. Queste lampade generano un fascio di luce ultravioletta alla lunghezza d’onda tra i 250-280 nm (UV-C) che irradia il flusso di aria passante con effetto germicida senza l’utilizzo di agenti chimici. Nei microrganismi esposti alla radiazione UV si innescano reazioni chimiche di ossido-riduzione che distruggono i legami molecolari rendendoli inoffensivi e impedendone la riproduzione.

 


Come funziona la VMC per la filtrazione meccanica dell’aria?

La filtrazione meccanica dell’aria è un procedimento semplice: i filtri integrati nelle unità di VMC catturano e trattengono nelle loro maglie particelle indesiderate come pollini e polveri sottili, impedendone la diffusione nell'ambiente. Filtri più fini e di classe superiore saranno in grado di intrappolare particelle di dimensioni minori con maggiore efficacia. Questo è particolarmente importante per le persone sensibili e vulnerabili come bambini, malati e anziani, che potranno trarre il massimo beneficio dall’aria filtrata. In realtà, lo scopo dei filtri non si limita alla protezione degli occupanti dagli inquinanti ma include anche la salvaguardia dallo sporcamento dei componenti interni dell’unità, in modo da garantirne la massima efficienza. Ne consegue che filtri sporchi e una cattiva manutenzione portano inevitabilmente a un degrado delle prestazioni aerauliche della macchina e a un peggioramento delle condizioni di benessere, oltre che alla riduzione della vita utile dell’unità.

 


Come pulire la VMC?

Alcuni piccoli interventi fai da te da eseguire periodicamente ci aiutano a garantire il buon funzionamento della VMC e la qualità del filtraggio. In particolare, la routine di manutenzione dovrà includere l’ispezione e il ricambio dei filtri, un’operazione importante per:
 

  • garantire le portate di aria e le prestazioni di progetto
  • garantire la qualità dell’aria interna
  • allungare la vita utile della macchina VMC
  • ridurre la rumorosità generata dai ventilatori
  • ridurre i consumi elettrici dei ventilatori

 

Con quale frequenza è necessario sostituirli? In linea di principio, ogni 3-6 mesi in funzione del livello di inquinamento interno/esterno e dal grado di utilizzo della macchina. Oltre al cambio dei filtri, la manutenzione ordinaria include anche altre operazioni come la pulizia del recuperatore di calore (indicativamente ogni due anni) e la verifica dei sifoni per lo smaltimento della condensa. Consigliamo di consultare sempre la sezione della manutenzione dei manuali delle unità ad aria per avere istruzioni più specifiche.

 


Ventilazione meccanica controllata: normativa italiana ed europea.

Qui presentiamo una breve panoramica sulla normativa italiana ed europea che regolamenta il tema della ventilazione meccanica controllata.

La UNI 10339:1995, normativa solo italiana sulla ventilazione, fornisce la classificazione degli impianti, i requisiti minimi di ventilazione e i valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento. Questa normativa si applica in fase di progettazione.

Anche la UNI EN 16798-1:2019 è utile al calcolo portate d’aria di progetto e propone diverse metodologie di calcolo per residenziale e non residenziale considerando diversi livelli di qualità dell’aria (IAQ da I a IV).

La UNI EN ISO 16890-1, entrata in vigore nel 2017, sostituisce la UNI EN 779 per la metodologia di classificazione dei filtri, basata sull’efficienza di rimozione del particolato. Esempi della nuova denominazione sono i filtri ePM1 70% o ePM10 50%.

Il CAM Edilizia aggiornamento 2022, che dal 4 dicembre 2022 rende obbligatorio inserire la ventilazione meccanica controllata negli edifici pubblici, come scuole, uffici, ecc.)

I regolamenti (UE) 1253:2014 e 1254:2014 definiscono le specifiche di progettazione ecocompatibile per le unità di ventilazione residenziale e non, oltre a disciplinarne la divisione in classi di efficienza energetica sulla base delle prestazioni e gli obblighi di etichettatura.

 

In conclusione, le tecnologie per migliorare la qualità dell’aria indoor esistono e sono alleate estremamente efficienti del nostro benessere.

 

 

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